Al progetto, ispirato al design Bauhaus, lavorò personalmente Erhardt Post, presidente della federazione scacchistica tedesca, la Grossdeutscher Schachbund (GSB). L’idea fu quella di una produzione di massa di pezzi in legno a basso costo, durevoli e pratici. Il set, diffuso in tutti i circoli tedeschi, venne prodotto a Erzgebirge dal 1934 fino al 1990. In preparazione delle Olimpiadi di Monaco del 1936 i nazisti vollero creare due anni prima un nuovo set “federale” per rifiutare i set Staunton della “traditrice Albione” e in uso dal 1924 dalla nascita della FIDE.
Questi set furono utilizzati a lungo nei circoli scacchistici tedeschi anche dopo la guerra mondiale. Tuttavia non si sa chi li abbia disegnati.
Nel 1940 i nazionalsocialisti idearono dei loro scacchi, Wehr-Schach o anche Tak-Tik (Tattica), gioco militare in bachelite e vetro con aquile imperiali, cannoni, bombe carri armati.
Sugli scacchi eterodossi vedi anche 1939 il gioco reale italiano degli scacchi “La Battaglia”
Al Masudi (896 – 956), noto come l’Erodoto degli arabi, aveva descritto sei varianti degli scacchi, tra cui quelli astrologici, quelli circolari e quelli a cilindro.
Scacchi Italia autarchici del 1935
Anche l’Italia fascista, per non essere da meno, nel 1935 presentò sul fascicolo di marzo de L’Italia Scacchistica un set autarchico a firma del fiorentino Guido Angelo Salvetti.
Sul set autarchico leggi La marcia su Roma di Roberto Cassano. Vale la pena ricordare un episodio del 1939 in cui Antonio Sacconi (1895 – 1968), dirigente dell’Accademia Scacchistica Romana, il più antico circolo italiano nato nel 1819, schiaffeggiò un gerarca fascista il quale, entrando nella sede dell’Accademia in piazza Colonna, ove si svolgevano le partite del Campionato italiano, definì gli scacchi “un gioco da femmine” L’Opera Nazionale Dopolavoro sospese Sacconi da tutte le competizioni sportive. Poté riprendere l’attività agonistica soltanto nel 1946 vincendo il Torneo Magistrale di Roma. Anche il Circolo romano fu sanzionato dal regime: privato della sua sede, poté riaverla solo nel dopoguerra.