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Indiani da export

Indiani da export

India XX sec. Osso bianco e tinto di verde

Serie decorativa basata sugli scacchi inglesi in avorio ai quali i tornitori indiani si sono ispirati. Agli inizi dell’800 a Murshidabad, capitale del Bengala, sotto l’influenza inglese, nacque un’importante industria dell’avorio intarsiato. Altro centro di produzione di scacchi da esportare, a partire dalla fine del XVII secolo e ad opera della Compagnia delle Indie, fu la città di Vizagapatam. Sui set indiani leggi anche questo articolo

L'argilla di Augusto di Bono

Questa citazione degli scacchi indiani da export è uno tra i tanti set realizzati da Augusto di Bono (La Spezia 1950) a partire dal 1988 utilizzando il clay, argilla sintetica. Di Bono lavora anche le scacchiere come scenografie, habitat dove inserire i suoi pezzi che non sono dipinti ma derivano dai colori di base dell'argilla e dalla loro combinazione.

Gli artigiani di Visakhapatnam iniziarono a realizzare popolari prodotti di esportazione per i mercati europei e soprattutto britannici. Hanno orientato i loro set di scacchi su esemplari britannici del XVIII secolo, ma realizzati in avorio e con dettagli più elaborati. La variante più famosa dei set di scacchi verdi/bianchi di Visakhapatnam è il gioco Pepys. Deve il suo nome a Samuel Pepys che avrebbe ricevuto il set dal re inglese Giacomo II (1685-1688).

Pepys

Per il lavoro di Augusto di Bono vedi il suo sito

e

Creazioni d’artista sul tema degli scacchi

 SET SUCCESSIVO

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