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1991, Marcel Duchamp – Chess Case

1991, Marcel Duchamp – Chess Case

Chess Case

Marcel Duchamp rilassato in poltrona davanti agli scacchi realizzati da Max Ernst

Pocket Chess Set opera battuta all'asta da Sotheby's il 15 novembre 2017 a New York a $ 423.000

L’opera
Titolo: Chess Case
Artista: Marcel Duchamp (Bainville-Crevon, 28 luglio1887- Neuilly-sur- Sieine 2 ottobre 1968)
Anno di realizzazione 1991
Tecnica: Mista – Scatola con coperchio a scacchiera contenente: lettere, album, fotografie, musicassetta con dei discordi di Duchamp e altri oggetti dell’opera dell’artista
Editore: Arturo Schwarz 1000 multipli non numerati
Dimensioni: Scacchiera a forma di scatola cm 37 X 37 X 6
Provenienza: Asta Nosbusch & Stucke Aucktionen (Berlino) del 12/10/2015 lotto N° 762
In collezione da Novembre 2015

Marcel Duchamp
E’ stato un pittore, scultore e scacchista francese naturalizzato statunitense nel 1955.Considerato fra i più importanti e influenti artisti del XX secolo, nella sua lunga attività si occupò di pittura (attraversando le correnti del fauvismo e del cubismo), fu animatore del dadaismo e del surrealismo, e diede poi inizio all’arte concettuale, ideando il readymade e l’assemblaggio. Considerato fra i più importanti e influenti artisti del XX secolo.
Il poeta messicano Octavio Paz ha riassunto efficacemente l’essenza dell’attività di Duchamp: “le tele di Duchamp non raggiungono la cinquantina e furono eseguite in meno di dieci anni: infatti abbandonò la pittura propriamente detta quando aveva appena venticinque anni. Certo, continuò “a dipingere”, ma tutto quello che fece a partire dal 1913 si inserisce nel suo tentativo di sostituire la “pittura-pittura” con la “pittura-idea”. Questa negazione della pittura che egli chiama olfattiva e retinica (puramente visiva) fu l’inizio della sua vera opera. Un’opera senza opere: non ci sono quadri se non il Grande Vetro (il grande ritardo), i readymades, alcuni gesti e un lungo silenzio”. La decisione è, apparentemente, radicale: a partire dal 1923 abbandona le arti figurative per dedicarsi agli scacchi, in realtà Duchamp continua a praticare il pensiero, ma, diciamo così, allo stato puro, svincolato da qualunque fine espressivo o rappresentativo (“retinico” secondo una sua nota formulazione)  con indefettibile coerenza egli continua la propria ricerca intellettuale, da qui la celebre frase da lui coniata.  “Sono giunto alla conclusione che non tutti gli artisti sono scacchisti, ma che tutti gli scacchisti sono artisti.”. Ma non tutti la pensano come Octavio Paz, per esempio la scrittrice Paola Tassinari in un opinabile articolo tratto dal web “Il forum di Teodorica” così descrive il rapporto tra l’artista e gli scacchi: “Marcel Duchamp il famoso artista francese esponente del movimento dadaista ed ironico dissacratore non solo dell’arte ma di tutto il vivere, utilizzò molto spesso il tema degli scacchi nelle sue opere in quanto era anche un accanito giocatore… Grande appassionato del gioco degli scacchi, partecipò non solo ai campionati francesi ma anche alle Olimpiadi. Un giornale dell’epoca dava la notizia della sua vittoria in un campionato regionale nel 1924… La sua ossessione per gli scacchi divenne sempre più forte col passare degli anni, al punto da rasentare la follia, al punto di lasciare la moglie per gli scacchi. Riguardo al suo matrimonio Man Ray, artista surrealista e amico suo scrisse: “Duchamp passò la maggior parte della settimana del viaggio di nozze a studiare problemi di scacchi, e sua moglie per la disperazione si vendicò alzandosi una notte mentre egli dormiva e incollò tutti i pezzi alla scacchiera. Divorziarono tre mesi dopo”…

Le quotazioni di Marcel Duchamp
Duchamp ha sempre avuto, ma in questi anni in particolare, delle quotazioni da capogiro nelle aste di tutto il mondo soprattutto con i suoi readymade. Per quanto concerne gli scacchi l’opera Pocket Chess Set  una piccola scacchiera in finta pelle e plastica cm 16,5 x 10,1 (vedi foto a lato), è stata battuta all’asta a New York, da Sotheby’s il 15 novembre 2017 alla modica cifra di $ 340.000 più diritti d’asta che portano la cifra totale a 423.000 dollari.
Leggi anche: Una foto passata alla storia: Eva Babitz e Marcel Duchamp

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