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Willis Robert

An Attempt to Analyse the Automaton Chess Player, of Mr. de Kempelen

An Attempt to Analyse the Automaton Chess Player, of Mr. de Kempelen

Robert  Willis, An Attempt to Analyse the Automaton Chess Player, of Mr. de Kempelen, prima edizione, 10 tavole litografate, J.Booth, 1821; 8vo. All’asta Forum Auctions, Londra, 30 11 2023 aggiudicato per 3000 sterline.

L’Automa del Giocatore di Scacchi o “Turco Meccanico” fu presentato all’imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1770 e viaggiò in giro per l’Europa e l’America sconfiggendo molti sfidanti tra cui Benjamin Franklin e Napoleone.
Il Turco meccanico era un automa in grado di giocare a scacchi, creato nel 1769 dall’ingegnere ungherese Wolfgang von Kempelen. Fu un successo immediato e viaggiò per l’Europa per molti anni, sfidando e battendo alcuni dei migliori giocatori di scacchi del mondo, tra cui Napoleone Bonaparte. Il Turco era un’opera di ingegneria meccanica, alto circa 2 metri e vestito con un costume orientale. Aveva un volto espressivo e una lunga barba. Il suo interno era costituito da ingranaggi che gli permettevano di muovere i pezzi e di prendere le decisioni strategiche. Un giocatore umano, nascosto all’interno del macchinario, poteva vedere le mosse dell’avversario attraverso un foro nel pavimento. Il giocatore nascosto poteva quindi usare un sistema di leve e ingranaggi per muovere le pedine del Turco.
Il segreto del Turco fu tenuto nascosto per molti anni. Kempelen era un maestro dell’illusionismo e non voleva rivelare come funzionava il suo automa. Alla fine, il segreto fu svelato nel 1857 da Johann Nepomuk Maelzel, un altro ingegnere austriaco che acquistò il Turco da Kempelen.
Il Turco fu distrutto da un incendio nel 1854. È un esempio dei progressi dell’ingegneria meccanica del XVIII secolo e della capacità dell’inganno di suscitare meraviglia e stupore.
Il Turco meccanico è stato un simbolo del progresso tecnologico e della capacità dell’uomo di superare i limiti della natura. Ha anche sollevato interrogativi sulla natura dell’intelligenza e sulla possibilità che le macchine possano diventare più intelligenti degli esseri umani.

Anche un italiano, Giuseppe Morosi, costruì un automa che giocava a scacchi e che presentò a Parigi nel marzo1800: questo automa può essere visto in rue des Poulies, grande piazza del Louvre, di fronte al colonnato, n° 211, al secondo piano, tutti i giorni, tranne il martedì e il venerdì, dall’una e mezza alle quattro, e dalle dalle sei alle nove. Il prezzo del biglietto d’ingresso è di un franco 8o centesimi a persona. (Leggi https://www.chesslongo.com/wp-content/uploads/2022/11/Lautoma-degli-scacchi-turco-di-Giueppe-Morosi.pdf )

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