Solo a partire dal 1899 gli orologi degli scacchi hanno i contrassegni di timeout per indicare che il tempo di un giocatore è scaduto. I primi orologi per scacchi digitali, con indicazione numerica dei minuti e dei secondi, sono stati introdotto verso la metà degli anni settanta. Nel 1975 gli statunitensi Joseph Meshi and Jeffrey R. Ponsor hanno brevettato un modello chiamato “Micromate-80”.

Disegno del primo orologio digitale

L’orologio per scacchi ha un funzionamento elettronico e un display digitale avente tre modalità di funzionamento. Nella prima modalità, la modalità torneo, il display ha due orologi digitali in minuti e secondi che indicano il tempo rimanente in un dato periodo per ciascun giocatore, insieme al numero totale di mosse rimanenti richieste. Il tempo totale assegnato in ciascun periodo e il numero di mosse sono programmabili nell’orologio. Anche i periodi successivi al primo periodo primario sono programmabili nell’orologio con il tempo rimanente nei periodi precedenti automaticamente aggiunto ai periodi successivi. La modalità di gioco veloce è simile al gioco del torneo, con l’eccezione che entrambi i tempi vengono visualizzati digitalmente e non il numero di mosse poiché questo non è un parametro del gioco. Viene inoltre fornita una modalità di gioco dei secondi con una sola visualizzazione del tempo rimanente con un conto alla rovescia per il numero di secondi consentiti per ciascuna mossa, in genere 10 secondi. Questo mostra solo il tempo rimanente del giocatore attivo poiché in questa modalità è presente anche una funzione aggiuntiva di periodo di grazia molto breve. Adatti toni di ronzio indicano i periodi di tempo trascorsi e nel gioco dei secondi viene indicato un tempo trascorso preliminare insieme ad un periodo di grazia trascorso.

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